25 giugno 2024 – In Italia aumentano i contagi di sifilide, gonorrea, clamidia. In attesa della pubblicazione del notiziario ufficiale dell’Istituto superiore di sanità, i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella, coordinati dal Centro operativo Aids dell’Iss, rilevano significativi incrementi nella diffusione delle infezioni sessualmente trasmesse. I dati sono stati analizzati durante la 16.esima edizione di Icar – Italian Conference on Aids and Antiviral Research.
“I dati del 2022 mostrano un incremento delle Ist soprattutto tra i giovani – sottolinea Barbara Suligoi, direttore Coa dell’Iss – Per la gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1.200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, quindi +20%. Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (+100%), mentre quelli di sifilide erano 470 (+50%). Anche sulla Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7% – sottolinea – mentre sopra i 40 anni è appena l’1%. In 3 casi su 4 l’infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo”.
Le conseguenze delle infezioni sessualmente trasmesse sono numerose, ricordano gli esperti: la sifilide può arrivare a colpire anche il sistema nervoso centrale; la Clamidia può sviluppare malattia infiammatoria pelvica, che a sua volta può comportare problemi di fertilità o complicanze nella gravidanza, tanto che un ampio numero di casi di procreazione medicalmente assistita sono riconducibili a questa causa; l’infezione da gonococco può portare a gravidanze ectopiche, infertilità, aumento di trasmissibilità di altre Ist come l’HIV, uretriti, proctiti, faringiti. La preoccupazione è data anche dalla crescente resistenza del batterio agli antibiotici, giunta in Italia al 22% per l’azitromicina, con un aumento significativo rispetto alle percentuali più basse degli anni scorsi. Sopra il 5% la resistenza è ritenuta grave.
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