22, novembre 2023 – Ferve l’attività di somministrazione del vaccino antinfluenzale negli studi dei medici di famiglia per fragili, anziani, categorie a rischio, per le quali l’immunizzazione è fortemente raccomandata.
Il picco delle somministrazioni in queste fasce di popolazione si può dire raggiunto, secondo Claudio Cricelli, presidente Simg, Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. L’influenza come somministrazioni “è a buon punto, direi a tre quarti dell’obiettivo da raggiungere -specifica infatti Cricelli – E coloro la fanno tradizionalmente, quindi gli ultra sessantenni, le persone con patologie, i grandi anziani, le persone vulnerabili, hanno già fatto il vaccino. E ormai ci sono tutti gli appuntamenti pieni fino ai primi di dicembre. Il grosso della vaccinazione viene effettuata fino ai primi di dicembre, quindi al massimo fra una decina di giorni noi avremo fatto la maggior parte dei vaccini”. I medici propongono ai fragili il vaccino Covid assieme a quello per l’influenza con “una buona adesione”. “C’è ormai una tradizione – aggiunge – per cui anche se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi ideali che sono quelli di avere 12-13 milioni di vaccini, una larga parte della popolazione che ne ha diritto viene vaccinata ed è abituata a fare il vaccino. Soprattutto gli anziani sono ben abituati a questo. Ne stiamo vaccinando tantissimi. In moltissime Regioni, poi, poiché coloro che devono vaccinarsi appartengono grossomodo alla stessa categoria, quindi sopra i 65 anni, persone con patologie,a rischio, viene effettuata la doppia vaccinazione nella stessa seduta. Questa ormai è una procedura consolidata”. Chi non si è ancora vaccinato è invitato dai medici di famiglia a farlo, meglio se in tempi stretti. “La protezione contro l’influenza – conclude Cricelli – avviene dopo 10-15 giorni dalla somministrazione del vaccino. Quindi prima ci si vaccina, meglio è. Chi si vaccina in questo momento sarà protetto ai primi di dicembre, quindi il consiglio è anticipare la vaccinazione e non aspettare l’ultimo momento. Ma comunque, anche se ci si ricorda tardi, vale la pena di farla lo stesso. I vaccini ci sono, ce ne sono in quantità sufficienti a coprire tutto il fabbisogno e la richiesta”.
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